La manifestazione a Roma

La bella piazza degli ebrei e chi non vuol vederla: l’immaginifico racconto del Fatto Quotidiano

di HaKol - 1 Novembre 2025 alle 09:38

Il grande successo della manifestazione di piazza Santi Apostoli ha fatto evidentemente saltare i nervi a qualcuno. Tantissimi in piazza, ancora di più i collegati alle dirette: il sito setteottobre.com ha registrato un picco di visualizzazioni in diretta nell’ordine delle decine di migliaia.

Chiarissimo, il messaggio che dalla piazza “A testa alta, con gli ebrei” è arrivato a politica, media e università italiane: basta con l’antisemitismo. il punto politico del promotore dell’iniziativa e presidente di SetteOttobre, Stefano Parisi, l’appassionata intemerata di Daniele Scalise, l’appello di Lucetta Scaraffia e la sveglia suonata da Pierluigi Battista hanno segnato l’apice di un happening dai pochi precedenti. E la determinazione di “Vogliamo studiare”, Pietro Balzano, l’ironia dello youtuber Ciro il Principe, il video di Papa Leone XIV sull’antisemitismo, accolti da fragorosi applausi, hanno fatto da apripista alle dichiarazioni di solidarietà agli ebrei degli esponenti di partito avvicendati sul palco: Lucio Malan, Andrea Orsini, Maria Elena Boschi, Elena Bonetti, Simonetta Matone, Giovanni Donzelli, Marco Taradash.

Consenso caloroso – malgrado il clima – per tutti i messaggi, le riflessioni, gli spunti. Stupisce il silenzio di molti colleghi, a sfogliare i giornali ieri mattina. L’indifferenza sarebbe già qualcosa. Temiamo sia una scelta deliberata. Così come l’interpretazione distorta che ne ha dato qualcuno.

Sul Fatto Quotidiano un giornalista di vaglia come Tommaso Rodano si esercita nel racconto di una “piccola piazza intollerante, stipata di bandiere israeliane, dove i giornalisti sono guardati storto”. Abbiamo assistito, è evidente, a due manifestazioni ben diverse: se le bandiere con la Stella di Davide non erano molte, impossibile non aver notato quelle con l’arcobaleno della pace e dei diritti Lgbtq+. Per chi come noi era con la stampa, – Rai e Mediaset, ma c’era anche un inviato speciale di Mentana – l’unico problema è stato la pioggia.

L’esercizio del Fatto Quotidiano si attorciglia su una sineddoche: prende un particolare per il tutto. E avendo individuato una e una sola persona, tra i tanti manifestanti, dai toni un po’ sopra le righe, ne fa il perno su cui ruotare l’immaginifico racconto. Che prosegue citando la presenza di Luigi Marattin – che nel frattempo si trovava in viaggio di lavoro in Medio Oriente – e focalizzandosi sulla “denuncia” di una giornalista di Byoblu: “presa per i polsi da un manifestante durante un’intervista”.

Peccato non aver ricevuto, dal FQ e da Byoblu, la stessa attenzione ai particolari durante le manifestazioni violente dei pro-Hamas: le vetrine infrante, le auto date alle fiamme, le scritte minacciose e antisemite sono sfuggite all’occhio lungo di tanti colleghi. Quella lente di ingrandimento sempre puntata sugli ebrei, pronta a cogliere la prima nota stonata, invece, rimane parte del problema denunciato dai manifestanti.

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