La strada per la pace

di Redazione - 31 Agosto 2025 alle 13:44

di Scialom Bahbout

Qualsiasi proposta per una soluzione del conflitto tra Israeliani ed arabi palestinesi necessita di una analisi razionale e la comprensione dell’origine profonda dell’odio.

La guerra è stata lanciata dai palestinesi (Hamas ha il poter e il governo nella striscia di Gaza e decide lui).

L’andamento iniziale della guerra con i palestinesi che erano arrivati alla periferia di Tel Aviv sembrava volgere a favore degli arabi

La controffensiva di Israele ha ridotto il danno, ma Israele aveva perso la forza della deterrenza

L’unione al fianco di Hamas di Hezbollà, Iran e Huti alla guerra (con armi fornite dall’Iran) dimostra che l’obiettivo era il Giad (genocidio) di tutti gli abitanti di Israele: il vero progetto di genocidio era quello dichiarato esplicitamente dai palestinesi (Hamas) e dall’Iran (che aveva stabilito la data del 2040 per il raggiungimento totale dell’obiettivo e non quello veicolato da Hamas e dai suoi alleati (sia arabi che europei): quello il vero tentato genocidio.

Di fronte al tentativo di eliminazione totale, Israele ha reagito: ricordiamo che il suo esercito è chiamato “Esercito di difesa”: Israele ha finora dovuto difendersi dalle guerre lanciate dai suoi nemici dal 1948 a oggi.

Gli arabi hanno lanciato un attacco di guerra totale senza preoccuparsi se avevano difese sufficienti per la popolazione civile, se aveva alimenti necessari ecc. I Tunnel della striscia sono stati messi a disposizione dei miliziani di Hamas e delle loro famiglie: Hamas non ha mai manifestato alcun interesse per salvaguardare la popolazione civile. Gli alleati europei alla fine della Guerra mondiale non hanno manifestato alcuna difficoltà morale quando hanno raso al suolo intere città tedesche: i tedeschi che hanno accettato in silenzio la deportazione e l’eliminazione degli ebrei, degli zingari ecc sono stati ritenuti altrettanto responsabili. Anche i civili di Gaza che hanno gioito e distribuito dolci e caramelle a tutta la popolazione che hanno permesso ai bambini arabi di ballare e giire sulle tombe degli israeliani assassinati il 7 ottobre avrebbero meritato la stessa fine. Israele come è noto ha distribuito avvisi e volantini alla popolazione civile per evitare un massacro peggiore. Hamas non ha fatto usare i tunnel alla popolazione civile ma solo ai miliziani di Hamas e alle loro famiglie.

Chi ha iniziato la guerra con i suoi massacri ha la responsabilità di terminarla: questo il senso dell’appello odierno di Israele ai palestinesi dovevano liberare i prigionieri catturati e rapiti nelle case in cui dormivano o nei campi in cui ballavano.

I civili (centinaia di migliaia) hanno la responsabilità di non essersi attivati per la loro immediata liberazione: hanno scelto di morire sotto le bombe di Israele piuttosto che rischiare le pallottole di Hamas. In effetti lo scopo di Hamas è di aumentare al massimo l’odio verso gli ebrei e gli Israeliani come è documentato dai loro sistemi e programmi nelle scuole e nella preparazione dei giovanissimi Shahidi (martiri) aventi un’età dai tre anni in su.

Potremmo fare una analisi più approfondita, ma limitiamoci a chiederci cosa bisogna fare per salvare i bambini per far terminare il conflitto.

Bisogna liberarli dall’educazione all’odio e al Giad che ricevono fin dall’età dell’asilo: i miliziani crudeli di oggi sono i bambini educati all’odio venti – trenta anni fa. L’occidente e l’ONU (che sovvenzionano i programmi educativi) hanno una responsabilità enorme perché pur sapendo qual è l’educazione e quali sono i programmi nelle scuole dei palestinesi, non hanno mai fatto nulla per impedire che l’educazione all’odio prevalesse.

Gli arabi palestinesi inizino a insegnare nelle loro scuole che bisogna amare il prossimo e tra questi anche gli ebrei che sono loro vicini, che hanno una tradizione che risale a tremila anni or sono; gli ebrei in realtà non si sono mai completamente allontanati da questa terra colonizzata dall’Islam, come gran parte delle terre del Mediterraneo.

Il servizio peggiore che gli arabi possono fare a se stessi è quello di negare la storia del popolo d’Israele in quella terra e in tutte le terre conquistate dall’Islam, da dove circa un milione di ebrei sono stati costretti a fuggire (La Naqba ebraica).

Gli arabi di Palestina hanno perso quasi 80 anni da quando è stato fondato lo Stato d’Israele e avrebbe dovuto essere fondato lo Stato palestinese. Lo Stato d’Israele poteva essere uno stato alleato con cui sviluppare il Medio Oriente.

La resilienza ebraica ha dimostrato la propria capacità di attraversare i millenni e quindi anche le situazioni più difficili non hanno mai spaventato il popolo ebraico.

Investire nella vita e non nella morte: creare legami e non distruggerli, educare all’amore e non all’odio: questa la strada per creare la pace.

Il grande archivio di Israele

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