La voce di Hamas, l’unica attendibile

Su Avvenire, quotidiano della CEI, apprendiamo da un articolo di sabato a firma Anna Maria Brogi, che Israele sta impiegando ingenti risorse per contrastare la vulgata diffusa secondo la quale esso è uno Stato criminale, anzi, diciamocelo subito, lo Stato criminale pour excellence.

Brogi, con meritevole dovizia compilatoria, elenca quella che è la versione di Israele. A Gaza non c’è una carestia, le foto dei bambini denutriti sono manipolate o foto di bambini con malattie pregresse, tutti i giornalisti palestinesi sono al soldo di Hamas, i terroristi saccheggiano i viveri, i tredicimila dipendenti dell’UNRWA sono di Hamas (affermazione mai fatta da Israele, che si è limitato a indicare, in base a prove irrefutabili, quei membri dell’organizzazione che lo sono e che hanno partecipato al 7 ottobre), negli ospedali si nascondono i terroristi, il numero delle vittime civili è inferiore a quello di altre guerre, ecc.

Attenzione, “se fosse facile dimostrare queste tesi, il governo di Benjamin Netanyahu non avrebbe bisogno di tenere in piedi una macchina colossale di comunicazione”. Eh già, non si fa, Brogi ha ragione. L’unica “macchina colossale di comunicazione” lecita, l’unica ammessa, è quella di Hamas, quella che ogni giorno, da ormai quasi due anni, ci informa attraverso Al Jaazera, la televisione del Qatar recentemente passata sotto il diretto controllo di uno dei membri della famiglia Al Tahani, la famiglia che possiede il Paese, quello con un fondo sovrano di 540 miliardi di dollari principale sponsor economico di Hamas, che Israele ha ucciso sessantamila civili (non è morto nessun jihadista), che sta affamando scientificamente la popolazione, come fece Stalin negli anni Trenta con l’Ucraina, che sta praticando un genocidio, che spara prevalentemente sugli inermi, con accanita predilezione per i bambini ecc.

Tutto questo ad Avvenire, va bene, non ci sono obiezioni da fare. Ah, la propaganda ebraica! La sua “macchina colossale di comunicazione”. Joseph Goebbels non avrebbe potuto che assentire.