Le azioni intraprese dall’Asse della Resistenza a sostegno di Hamas
6 Novembre 2025 alle 11:28
La posizione politica dell’Iran e dell’Asse è in linea con la politica del movimento di rifiutare il riconoscimento di Israele e di chiederne la rimozione dalla mappa globale, nonché di opporsi a soluzioni pacifiche, inclusa la soluzione dei due Stati. La leadership del movimento si è impegnata a ricucire le relazioni con la Repubblica Islamica dell’Iran ed Hezbollah, poiché questi legami offrono molteplici vantaggi al movimento.
Relazioni Internazionali – Asse della Resistenza
Asse della Resistenza:
La leadership del movimento ha lavorato per riparare le relazioni con la Repubblica Islamica dell’Iran e con Hezbollah, poiché tali relazioni portano molteplici benefici al movimento. Questa relazione ha avuto un impatto su vari livelli — politico, militare, finanziario e mediatico — nella sua fase attuale.
Fondamenti della relazione con l’Asse:
● La relazione del movimento con l’Asse, guidato dall’Iran, si basa su interessi strategici legati al progetto di liberazione.
● La posizione politica dell’Iran e dell’Asse è in linea con la politica del movimento, che rifiuta il riconoscimento di Israele e ne invoca la rimozione dalla mappa mondiale, oltre a respingere le soluzioni pacifiche, incluso il progetto dei due Stati.
● Il peso regionale dell’Iran nell’area rappresenta un punto di forza per la Palestina e la sua resistenza. L’Iran sostiene Hezbollah in Libano, il che crea una minaccia e un logoramento continui per il nemico sul fronte settentrionale. Inoltre, le sue attività in corso nella costruzione di un fronte nel Golan rafforzano la resistenza in Palestina.
● L’Iran gode di buone relazioni con molti attori internazionali, il che contribuisce a evitare che il movimento venga classificato come gruppo terroristico nei forum internazionali.
● Il peso regionale dell’Iran e dell’asse contribuisce alla creazione di linee di approvvigionamento per la resistenza.
Risultati della relazione con l’Iran e l’Asse:
Politicamente:
● Sostegno alle Marce del Ritorno.
● Opposizione all’“Accordo del Secolo”, ai piani americani e sostegno alla posizione palestinese.
● Contributo alla lotta contro la normalizzazione con il nemico israeliano.
● Apertura di nuovi orizzonti politici per il movimento nelle relazioni arabe e regionali.
● Sostegno al movimento durante le escalation con il nemico e adozione della sua visione per rompere l’assedio sulla Striscia di Gaza.
Militarmente:
● Contributo significativo all’equilibrio finanziario delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam attraverso il sostegno economico.
● Adozione di progetti di sviluppo volti a potenziare le capacità difensive e offensive delle Brigate al-Qassam.
Finanziariamente:
● Fornitura di sostegno finanziario al movimento, che ha contribuito ad alleviare la grave crisi economica attraversata dal movimento stesso.
Socialmente:
● Stanziamento di fondi a favore delle famiglie dei martiri delle Marce del Ritorno e concessione di sussidi regolari.
● Concessione di una sovvenzione finanziaria di mezzo milione di dollari alle famiglie dei martiri a cui erano stati sospesi gli stipendi.
● Erogazione di una sovvenzione finanziaria di 120 mila dollari ai feriti delle Marce del Ritorno.
Mediaticamente:
● Ampia copertura mediatica delle Marce del Ritorno tramite satelliti, media elettronici e nuovi mezzi di comunicazione.
● Organizzazione di attività mediatiche congiunte tra il movimento e le forze della resistenza in Palestina, in Iran e all’interno dell’Asse, tra cui la campagna anti-normalizzazione intitolata “La normalizzazione è tradimento” e la campagna “Labayk Ya Aqsa”.
● Rafforzamento della presenza della resistenza palestinese nella sfera araba, presentandola in modo dignitoso nei media dell’asse.
● Sostegno all’emittente Al-Aqsa TV dopo che era stata colpita dal nemico israeliano.