L’inviato israeliano all’ONU respinge la richiesta di ritiro dalle Alture del Golan

3 Dicembre 2025 alle 19:31

L’Ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha criticato aspramente l’adozione da parte dell’Assemblea Generale, martedì, di una risoluzione che chiede a Israele di ritirarsi dalle Alture del Golan, dichiarando che il territorio farà per sempre parte dello stato ebraico.

“L’Assemblea Generale dell’ONU dimostra ancora una volta quanto sia disconnessa dalla realtà,” ha affermato l’inviato su X. “Invece di affrontare i crimini dell’asse iraniano e le pericolose attività delle milizie in Siria, essa chiede a Israele di ritirarsi dalle Alture del Golan—una linea di difesa vitale che protegge i nostri cittadini.”

Ha concluso: “Israele non tornerà alle linee del 1967 e non abbandonerà il Golan. Né ora, né mai.”

Danon ha fatto queste osservazioni dopo che l’Assemblea Generale ha adottato due risoluzioni—una che chiede il ritiro da Giudea e Samaria e Gerusalemme est, a cui la risoluzione si riferisce come “Territorio Palestinese Occupato,” e l’altra che invita il governo israeliano a rinunciare alle Alture del Golan, definite nella risoluzione come “Il Golan Siriano.”

La risoluzione sulle Alture del Golan, presentata dall’Egitto, è stata adottata con un voto registrato di 123 a 7 (Stati Federati di Micronesia, Israele, Palau, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Tonga, Stati Uniti), con 41 astensioni.

L’Assemblea Generale ha dichiarato che la decisione di Israele del 14 dicembre 1981 “di imporre le sue leggi, giurisdizione e amministrazione sul Golan siriano occupato è nulla e non valida e ne ha chiesto l’annullamento,” e inoltre “ha invitato Israele a riprendere i colloqui sulle tracce siriana e libanese e a rispettare gli impegni e gli accordi raggiunti in precedenza,” chiedendo anche che “Israele si ritiri dal Golan siriano occupato fino alla linea del 4 giugno 1967.”

L’altra risoluzione, intitolata “Risoluzione pacifica della questione della Palestina,” è stata adottata con un voto registrato di 151 a 11, con 11 astensioni. La bozza di risoluzione è stata presentata da Gibuti, Giordania, Mauritania, Qatar, Senegal e lo “Stato di Palestina.”

La risoluzione chiede a Israele di porre fine alla sua presenza nel “Territorio Palestinese Occupato,” compresa l’interruzione di “tutte le nuove attività di insediamento e l’evacuazione di tutti i coloni” e il ritiro dai territori che, secondo la risoluzione, Israele ha occupato dal 1967. La risoluzione chiede anche l’unificazione di Gaza con Giudea e Samaria sotto il controllo dell’Autorità Palestinese.

La decisione di Israele del 14 dicembre 1981 si riferisce alla Legge sulle Alture del Golan, con la quale la Knesset ha applicato unilateralmente la legge e la giurisdizione israeliana sulle Alture del Golan. Il 4 giugno 1967 è la linea di cessate il fuoco pre-Guerra dei Sei Giorni tra Israele e Siria, e le risoluzioni dell’ONU la utilizzano come linea di riferimento a cui Israele è invitato a ritirarsi.

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