Le Ragioni di Israele
Prima jihadista pentito, ora sionista: “Israele è uno Stato sovrano. La maggioranza dei musulmani nel Regno Unito sostiene Hamas”
di Andrea B. Nardi - 8 Ottobre 2025 alle 12:44
Addestratosi da giovane nei campi del terrorismo jihadista in Pakistan e Afghanistan ma in seguito, resosi conto di quella follia, rifugiatosi in Gran Bretagna, oggi Noor Dahri, esperto di antiterrorismo e geopolitica, amico e difensore di Israele, è uno dei più accaniti critici dell’islam radicalizzato. Da Londra tramite il suo think-tank ITCT Islamic Theology of Counter-Terrorism propugna una fede deradicalizzata, pacifica e priva di violenza.
Quanto sono ampie le attuali proteste anti-immigrazione in Gran Bretagna?
«Ci sono state solo poche proteste appena fuori dagli hotel in cui il governo ha permesso agli immigrati di soggiornare, e alcune sono sfociate in episodi di violenza. Tuttavia, la recente protesta anti-immigrazione organizzata da Tommy Robinson e sostenuta da Elon Musk è stata significativa, con circa 200.000 persone che hanno partecipato al corteo. Questa manifestazione ha generato una notevole pressione sul governo».
Si tratta di proteste contro l’immigrazione in generale o contro i musulmani?
«Beh, è difficile dirlo al momento, ma il loro atteggiamento, i loro slogan, il loro schema e la loro strategia mostrano che l’obiettivo principale sono solo i musulmani. Uno dei loro slogan più famosi è “Remigrazione”, che significa che i migranti arrivati dai Paesi asiatici (in particolare i pakistani), e qui stabilitisi, dovrebbero avere la cittadinanza revocata ed essere rimpatriati nei propri Paesi. Il loro secondo slogan più popolare è “L’Inghilterra è per gli inglesi”. La protesta è stata organizzata da suprematisti bianchi e fascisti».
Quanti musulmani britannici sono moderati e quanti radicalizzati e pericolosi?
«Il risultato varia a seconda delle prospettive politiche islamiche dei singoli individui, e diversi sondaggi hanno prodotto risultati divergenti. Secondo il direttore dell’MI5, nel Paese vivono oltre 25.000 individui identificati come estremisti islamici, che non vengono monitorati attivamente. La maggior parte dei musulmani non è islamista; tuttavia, hanno opinioni diverse sul concetto di Califfato islamico e nei confronti di Hamas. Non c’è dubbio che la maggioranza dei musulmani nel Regno Unito sostenga Hamas direttamente o indirettamente».
Esiste la possibilità che la Sharia prevalga sull’ordine democratico nel Regno Unito o altrove in Europa?
«No, non c’è alcuna possibilità, ma i Fratelli Musulmani si sono infiltrati con successo nelle istituzioni private e governative per generare influenza e modificare le politiche istituzionali».
Fino alla metà degli anni ‘70 il mondo arabo non era radicalizzato e stava tentando di occidentalizzarsi. La svolta arrivò con la rivoluzione sciita di Khomeini, a cui rispose la radicalizzazione sunnita: ritiene che questa analisi sia corretta?
«La maggior parte del mondo arabo era governata da leader baathisti socialisti e non islamisti, ma l’ondata dei Fratelli Musulmani ha preso il sopravvento sulle istituzioni governative. La rivoluzione di Khomeini ha fornito un rinnovato impulso e una giustificazione per la promozione dell’ideologia autoritaria islamista in tutto il mondo arabo».
L’autorevolezza dell’Arabia Saudita potrebbe eliminare la predicazione radicalizzata in Europa e riportare l’Islam a una dimensione di coesistenza pacifica e tollerante, oppure siamo condannati a convivere con la Sharia, il jihad e donne sottomesse e velate?
«Il Regno dell’Arabia Saudita ha adottato misure che hanno efficacemente contrastato l’estremismo islamista all’interno del suo sistema carcerario. Sono stati istituiti centri di riabilitazione in tutto il Paese, fornendo strumenti efficaci che hanno deradicalizzato con successo i membri di Al-Qaeda e dell’ISIS. L’introduzione di queste misure nei Paesi europei non rientra nelle loro competenze; è piuttosto responsabilità dei Paesi europei adottare tali programmi dall’Arabia Saudita e predisporre la formazione dei propri funzionari».
Come viene attuato il vostro impegno politico e sociale per cambiare l’Islam radicalizzato?
«Si tratta di un Islam politico che ha dirottato i principi pacifici dell’Islam da parte dei religiosi islamici in tutto il mondo occidentale. I Fratelli Musulmani hanno preso il controllo di intere istituzioni islamiche in tutta Europa e in esse hanno implementato con successo il proprio Islam ideologico. I governi europei devono intraprendere azioni immediate, appropriate e legali contro tutte le istituzioni islamiche, le organizzazioni benefiche e i sottogruppi. È necessario stabilire nuove normative volte a promuovere l’Islam moderato e fornire formazione agli imam sull’integrazione dei valori democratici nelle istituzioni islamiche, garantendo che tali valori siano incorporati senza compromettere le convinzioni islamiche fondamentali».
Qual è la vostra posizione su Israele?
«Israele è uno Stato ebraico sovrano in Medio Oriente. Hamas ha condotto la Jihad islamista contro lo Stato ebraico per molti decenni. Il massacro di ebrei il 7 ottobre in Israele è stata una prova lampante che Hamas è un gruppo islamista che crede nella distruzione del popolo ebraico. Israele ha il pieno diritto democratico di dichiarare guerra ad Hamas e di eliminare la sua ideologia sanguinaria nella regione».