QUEL(LA) RAPPORTEUR MOLTO SPECIAL

29 Settembre 2025 alle 11:53

L’articolo solleva forti critiche riguardo al ruolo dello Special Rapporteur sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, sostenendo che la sua intrinseca parzialità unilaterale ne invalida il lavoro.

Gli Special Rapporteur sono esperti indipendenti nominati dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC) per monitorare e riferire su specifiche tematiche (45 mandati tematici, es. tortura) o Paesi (14 mandati specifici per Paese, es. Corea del Nord, Iran, e Palestina). Forniscono consulenza gratuita e volontaria.

Il mandato sulla Palestina: un caso unico e controverso

Il mandato sulla Palestina è ritenuto unico e problematico perché:

  1. Si concentra esclusivamente sulle presunte violazioni commesse da Israele, ignorando quelle di Hamas o dell’Autorità Palestinese.
  2. Nessun altro mandato specifico per Paese si focalizza unicamente sulle azioni di una sola parte in un conflitto.

A causa di questa restrizione, Israele non riconosce la legittimità del mandato, considerandolo intrinsecamente pregiudizievole. Osservatori occidentali equilibrati e diversi Centri Studi lo citano spesso come esempio di pregiudizio istituzionale all’interno dell’UNHRC, in quanto non conforme al principio di imparzialità delle Nazioni Unite.

Criteri di nomina e influenza geopolitica

L’articolo sottolinea che le procedure di nomina, gestite dall’UNHRC, sono influenzate dalle dinamiche di maggioranza, in particolare dal peso determinante dei Paesi dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC), notoriamente sostenitori della causa palestinese.

  • I Rapporteur selezionati negli ultimi 25 anni provengono tutti da un background umanitario o accademico orientato alla difesa dei diritti palestinesi.
  • Questo processo, unito alla natura restrittiva del mandato e al lavoro “volontario e gratuito,” porta all’elezione di figure con un orientamento critico verso Israele, contribuendo inevitabilmente a una narrativa unilaterale, parziale e ingiusta.

In definitiva, l’articolo conclude che un grave pregiudizio connaturato rende il lavoro dello Special Rapporteur in Palestina inevitabilmente distorto.

Il movimento Ebrei Socialisti chiede all’UNHRC di rimuovere l’attuale Rapporteur con il suo incarico fazioso e di eleggerne uno nuovo con un mandato in Medio Oriente per la Trattativa Culturale Permanente, i Diritti Umani e la Pace, che sia aperto al contributo di tutte le parti in causa.

Il grande archivio di Israele

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