Rassegna stampa del 2 dicembre 2025

La stampa di oggi ruota attorno a tre fili: la crescente pressione diplomatica attorno a Netanyahu (e il possibile asse con Washington), la crisi umanitaria e la questione degli ostaggi a Gaza, e il clima di tensione internazionale — dagli scontri con Hezbollah alle minacce degli Houthi — che allarga il conflitto regionale.

In Italia dominano anche i temi della sicurezza interna: sfregi antisemiti e proteste nelle università vengono collegati alla polarizzazione sull’evento in Medio Oriente. Molti articoli oscillano fra cronaca, commento politico e strumentalizzazione: ci sono pezzi che valorizzano il sostegno internazionale ad Israele e altri che, generalizzando sofferenze e responsabilità, offrono narrazioni parziali.

Vigliacchi antisemiti, sconfiggeremo pure voi

Nirenstein analizza il quadro politico e militare con rigore, partendo dai fatti e non dalle reazioni emotive. Ricostruisce la cornice internazionale in cui si muove Israele, evidenziando come molte critiche rivolte allo Stato ebraico ignorino contesto, minacce regionali e responsabilità dirette di Hamas. Il pezzo distingue chiaramente tra operazioni difensive, propaganda anti-israeliana e narrazioni distorte, insistendo sulla necessità di valutare le accuse con fonti verificate e non di parte.

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Ancora a Gaza i corpi di due ostaggi, la Croce rossa e Hamas li cercano

L’articolo si concentra sulle difficoltà operative nel ritrovamento dei corpi e sull’incertezza delle informazioni sul terreno. Il reportage è importante e non scontato perché documenta un fatto tragico; ma talvolta mescola elementi umanitari con narrazione impulsiva, e manca di chiarire tutte le fonti su responsabilità e tempistiche. Andrebbe integrato con fonti israeliane e internazionali per evitare equivoci.

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Esecuzioni, pestaggi, espulsioni. Un giorno come un altro in Cisgiordania

Il pezzo descrive la situazione quotidiana in Cisgiordania come uno stato di continui abusi: esecuzioni, pestaggi ed espulsioni presentati come fenomeni diffusi e normalizzati. L’articolo utilizza linguaggio fortemente emotivo e casi eclatanti per costruire una narrazione di oppressione sistematica, con scarsa evidenza di pluralità di fonti istituzionali o dati contestualizzati sul quadro giudiziario o militare.

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Gli Houti minacciano dalla Siria

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Gaza. Smilitarizzazione, asse Trump-Netanyahu

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Abu Mazen ospite ad Atreju. Il 12 dicembre incontrerà Meloni

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Il frontman di Flotilla amico di Greta Thunberg legato a Iran ed Hezbollah

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Israele tenta l’affondo sugli Hezbollah libanesi dal versante siriano

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Effetto pro-Pal: Israele ormai detesta l’Italia

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«Maestra porta gli alunni in mezzo ai filo-Hamas»

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Meloni contro l’ateneo di Bologna condizionato dai collettivi pro Pal

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L’ultimo orrore: la taglia sugli ebrei. E l’Italia vigila: «Massima allerta»

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Tel Aviv indaga sull’aggressione ai volontari italiani

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Grazia: Bibi verso l’accordo. Trump lo frena sulla Siria

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Intervista a Andrea Casalegno: “Offeso da quell’attacco squadrista. Mio padre ucciso per le sue idee”

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La Stampa, rivendicato il blitz: “La protesta non si fermerà”. Sfregio alla sinagoga di Roma

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Albanese, no di Firenze alla cittadinanza ma Bologna va avanti

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Intervista a Emanuela Fiano: “Ignoranza e discriminazione, non chiamateli compagni che sbagliano”

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Netanyahu spacca Israele e sente Trump al telefono. Sulla grazia Herzog frena

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Imbrattata la targa per il bimbo ebreo ucciso. Lo sfregio «pro Pal» alla sinagoga. Mattarella: vicinanza alla comunità

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Trump invita Netanyahu alla Casa Bianca

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Il grande archivio di Israele

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