Rassegna stampa del 28 novembre 2025

La rassegna di oggi è dominata da una lettura fortemente sbilanciata del conflitto mediorientale, con un’enfasi quasi esclusiva sulle responsabilità israeliane e una scarsa attenzione al contesto strategico e alle dinamiche interne palestinesi. Gran parte della stampa insiste sulla paralisi diplomatica, sulla crisi umanitaria e su una rappresentazione rigidamente binaria del conflitto, mentre solo poche analisi provano a mantenere un approccio più razionale e geopolitico.

Repubblica, il Manifesto e l’Unità insistono sulla narrativa dell’assedio: Gaza come teatro di un collasso umanitario totale, la Cisgiordania come territorio sottoposto a operazioni di repressione sistematica, fino alle accuse più estreme di torture e omicidi nelle carceri israeliane. Si tratta di un impianto che amplifica il racconto palestinese e in diversi casi omette qualsiasi riferimento al ruolo delle organizzazioni armate o alle condizioni operative che Israele affronta lungo i fronti di Gaza, Libano e Cisgiordania.

Domani offre invece la lettura più complessa, concentrandosi sullo stallo diplomatico: inquadrando Gaza, il Nord e il contesto regionale dentro un’unica dinamica di “prigionia reciproca”, l’autore sostiene che l’unico modo per sbloccare il quadro sia un’iniziativa israeliana che riapra il terreno politico, in particolare con i Paesi sunniti. È l’unico contributo che cerca di collocare la crisi dentro una visione strategica regionale.

Sul fronte italiano, alcune testate rilanciano la retorica internazionalista emergente dalle iniziative filo-palestinesi globali: l’intervista ad Avila (Global Sumud Flotilla) presenta la guerra come un nodo della più ampia lotta contro il complesso militare-industriale occidentale, con un’enfasi marcata sulla delegittimazione del governo italiano e delle politiche NATO.

Nel complesso, la selezione stampa del giorno mostra una forte polarizzazione: prevale la denuncia e la narrazione vittimistica, mentre soltanto pochi contributi — in particolare Domani e il Riformista — offrono un’analisi fondata sulle dinamiche geopolitiche e sulle responsabilità multiple dello stallo.

Gruppi armati in Siria insieme agli Houthi «stanno valutando l’invasione del Golan»

L’articolo de Il Riformista merita il semaforo verde per il suo focus sulla sicurezza strategica di Israele, offrendo una prospettiva cruciale per comprendere la logica che guida l’IDF. Concentrarsi su un “dossier del Generale dell’IDF” e sui raid mirati contro la minaccia di Hezbollah è essenziale per contrastare la narrazione della violenza indiscriminata che domina molti media. Evidenziando l’obiettivo di “mettere fuori Hezbollah”, un proxy iraniano che rappresenta la principale minaccia al confine nord, il pezzo riporta la discussione sul piano del diritto di Israele all’autodifesa e sulla necessità di neutralizzare organizzazioni terroristiche transfrontaliere. In un panorama mediatico che spesso ignora o minimizza le motivazioni di sicurezza israeliane, questa analisi riporta il dibattito su un terreno informato, strategico e non meramente emotivo. Un esempio di giornalismo che spiega la guerra, anziché limitarsi a denunciarne gli effetti.

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La ricostruzione. Gli Usa vogliono partire da Rafah

Pezzo interessante ma incompleto. Antoniucci mostra come Washington voglia avviare la ricostruzione partendo da Rafah, creando un “modello” di futura amministrazione, ma presenta il piano in modo parziale e poco contestualizzato. Le cifre sulle vittime e le presunte violazioni del cessate il fuoco sono riportate senza contrappunto, mentre il ruolo dell’IDF e i vincoli di sicurezza restano sullo sfondo. Il risultato è un quadro sbilanciato, che suggerisce un disegno israelo-americano unilaterale senza spiegarne davvero le ragioni operative.

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Palestinesi torturati e uccisi nelle carceri di Netanyahu

Il titolo più propagandistico della giornata. L’articolo — per come riportato — formula accuse estreme come fatti certi, senza indicare fonti verificate né offrire un minimo contraddittorio. La personalizzazione dell’accusa su Netanyahu e la rappresentazione di Israele come apparato criminale ignorano completamente il contesto della guerra contro Hamas e la dimensione terroristica del conflitto. Una narrazione ideologica, costruita per demonizzare più che per informare, e totalmente priva di criteri minimi di rigore giornalistico.

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Monito di Italia, Germania, Francia e Gb «Israele fermi le violenze dei coloni»

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«La sinistra filo-islamista è una quinta colonna contro l’Occidente. Così l’Europa è finita»

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Arriva il tandem ProPal Albanese e Thunberg. Le paladine dello sciopero che paralizza l’Italia

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«In Palestina da piccola vedevo ulivi poi solo muri, check point e soldati»

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Deputati Pd bloccati in Cisgiordania La Farnesina: «Ora sono al sicuro»

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lntervista – Il vescovo Bizzeti «Prevost non tacerà Alzerà la voce per Gaza e il Libano»

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La figlia di un fondatore di Hamas diventa cristiana

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La maschera gridò «Palestina libera» No al licenziamento

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Incarico gratis è intrecci con Israele

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Hezbollah sfrutta la quiete per riorganizzarsi. Il prossimo bersaglio dell’Idf sarà Qassem?

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Senza scudi umani, Hamas continua a perdere pezzi

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Intervista – Il Generale dell’Idf: «Raid mirati in Libano, fuori Hezbollah»

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Tregua Israele-Hamas in stallo. Netanyahu non tratta più su Gaza

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Esecuzioni, assedi e demolizioni. Amnesty: «Il genocidio è ancora in corso»

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Il Libano tra una tregua falsa e la guerra vera

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Israele preverrà gli attacchi

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I palestinesi che non si arrendono fuggendo dai tunnel saranno sicuramente eliminati

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Lettera aperta a Marco Travaglio: perché lei sta con l’invasore?

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Tutti in Israele

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Il Papa ad Ankara vola alto e ricorda il ruolo dei cristiani in Turchia, Erdogan punta su Gaza e si presenta come uomo di pace (curdi addio)

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Tocca a Israele sbloccare lo stallo in Medio Oriente

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Il processo a Eichmann e la controversa banalità del male

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Intervista a Thiago Avila – Gaza, la fase 2 è nel fango: aiuti italiani a parole

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Gaza sotto le bombe e le inondazioni “Questa pace è uguale alla guerra”

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Cisgiordania, coloni incendiano una moschea Palestinesi uccisi, indagine dell’Idf

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Jenin, gli israeliani sparano contro due palestinesi a terra. L’esercito apre un’inchiesta

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Il grande archivio di Israele

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