REPUBBLICA – Hamas, 200 miliziani | intrappolati nei tunnel si tratta la via d`uscita

di Redazione - 3 Novembre 2025 alle 15:37

Hamas, 200 miliziani intrappolati nei tunnel si tratta la via d’uscita Sono rimasti nelle gallerie sotto la zona gialla, chiedono il salvacondotto Restituiti alla Croce Rossa i corpi di tre ostaggi il negoziato più delicato da quando il 10 ottobre è stata firmata la tregua a Ga2a. Da allora, almeno 200 miliziani di Hamas sono rimasti intrappolati nei tunnel sotto la cosiddetta zona gialla, ovvero la metà orientale della Striscia controllata dall’esercito israeliano, a Rafah e a Khan Younis. Hamas sta trattando per salvarli e ha chiesto ai mediatori un passaggio sicuro con i mezzi della Croce rossa. Israele non ha ancora risposto, ma quattro giorni fa erano stati gli americani a proporre un corridoio per È il ritiro dei miliziani nella zona occidentale, sotto controllo palestinese. Washington vuole stabilizzare la tregua e per farlo ha bisogno che non si verifichino più scontri come quelli che hanno portato a due rotture del cessate il fuoco e a centinaia di morti palestinesi. Il 19 e 28 ottobre la tregua è saltata perché miliziani di Hamas sono sbucati dai tunnel di Rafah e hanno attaccato le truppe del genio militare israeliano che stavano cercando di smantellarli, uccidendo 3 soldati. La reazione dell’Idf fu durissima. Hamas prese le distanze da quegli “incidenti”, lasciando intendere di aver perso i contatti con i suoi uomini a Rafah. Ora prova a farli evacuare. Non è chiaro perché 200 miliziani armati siano rimasti nella zona controllata dall’Idf, è probabile che siano bloccati perché i tunnel sono stati in parte distrutti da Israele, e se uscissero in superficie verrebbero immediatamente ammazzati dai cecchini israeliani. Alcuni si sarebbero anche messi in contatto con le famiglie ad al Mawasi per chiedere aiuto. “Ripulire” la Ga2a occupata dall’Idf serve a Washington per evitare altri scontri e passare alla fase due del piano Trump, che prevede un ulteriore ritiro di Israele, il disarmo di Hamas, l’ingresso a Ga2a di una forza di stabilizzazione e il passaggio dei poteri a una autorità palestinese. Ma le incognite sono diverse, soprattutto sulla composizione dell’Isf e su chi disarmerà Hamas. Jared Kushner, il genero di Trump, sta cercando di convincere i paesi del Golfo, Emirati e Arabia Saudita, a finanziare l’inizio della ricostruzione anche solo nella zona gialla “Hamas free”, se non si dovesse arrivare a un accordo sulla smilitarizzazione. La proposta è stata respinta dagli arabi, che non vogliono avallare il piano di una Ga2a divisa, con l’est in mano gli israeliani e ricostruito, e l’ovest povero gestito dai palestinesi, e rischiare di buttare miliardi in una ricostruzione esposta a nuovi conflitti. Nodi che verranno al pettine quando sarà terminato il lungo e straziante scambio dei corpi. Ieri Hamas ha restituito altre tre salme, una è del colonnello Asaf Hamami, ucciso il 7 ottobre nel kibbutz di Nirim. Sono state trovate a Khan Yunis ma nella parte controllata dall’Idf, che ha consentito agli uomini di Hamas di entrare nell’area per la ricerche. A Ga2a restano nove ostaggi.

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